Residenza abituale del de cuius in Spagna

Il REGOLAMENTO (UE) N. 650/2012 entrato in vigore il 17 agosto 2015, stabilisce che sono competenti a decidere sull’intera successione gli organi giurisdizionali dello Stato membro in cui il defunto aveva la residenza abituale al momento della morte. E quindi se il defunto aveva la residenza abituale in Spagna, sarà competente il giudice spagnolo.

 

Inoltre dobbiamo tenere presente che in Spagna bisogna presentare la denuncia di successione davanti all'Agenzia Tributaria nel termine di sei mesi dalla morte del de cuis, qualora fossero presenti nell'asse ereditario dei beni immobili in territorio spagnolo.

 

Quale legge applicare? Se il de cuius era residente in Spagna si deve applicare la LEGGE SPAGNOLA, salvo che non abbia scelto l'applicazione di una legge diversa (quella della sua nazionalità ecc.).

Ovviamente l'applicazione di una legge od un'altra ha delle ripercussioni concrete importanti.

Per esempio nella legge spagnola il coniuge vedovo ha diritto solo all'usufrutto, in caso di presenza di figli, mentre la legislazione italiana prevede che gli sia assegnata una quota di eredità.

 

Come determinare quale era lo Stato di residenza abituale del de cuius?

Gli elementi da considerare sono:

- valutazione globale delle circostanze della vita del defunto;

- considerazione di tutti gli elementi fattuali pertinenti;

- durata e regolarità del soggiorno;

- condizioni del soggiorno;

- ragioni del soggiorno;

(v. Considerando n. 23)

Lo stesso considerando 24 che ci ricorda che "In taluni casi può risultare complesso determinare la residenza abituale del defunto": occorrerà, come detto, ricorrere ad una analisi dei singoli casi.

 

Il Regolamento citato ha istituito  il certificato successorio europeo (articolo 62), destinato a facilitare le pratiche relative ad una successione transfrontaliera. L'uso del certificato non è obbligatorio ma potrebbe agevolare le operazioni di dichiarazione di apertura di successione e le operazioni divisiorie tra Italia e Spagna, evitando traduzioni e duplicati di documenti.